Alan Charlton è nato nel 1948 a Sheffield, in Inghilterra, vive e lavora in Inghilterra.

La produzione dell'artista è tutta fatta di passaggi dello stesso percorso, il percorso che ha iniziato nel 1969 quando ha realizzato la sua prima pittura grigia da studente alla Camberwell School of Art.

La pittura grigia da sola sembrava essere coerente sotto ogni aspetto con la sua idea di pittura, infatti l'affermazione dell'artista "Sono un artista che fa un dipinto grigio" contiene l'essenza dell'opera di Charlton a cui l'artista è stato fedele negli ultimi quarant'anni. Per Charlton, essere un artista significa fare dipinti come una pratica quotidiana, un lavoro incessante in studio, che deve essere fatto con precisione e dedizione. Charlton non è e non vuole essere un artista in senso rivoluzionario. Ciò che è rivoluzionario è la costanza e la risoluzione con cui lavora. Il grigio è per l'arte il colore della modernità e dell'urbanità; unisce pienezza e vuoto; si distingue per oggettività e funzionalità da un lato ed estrema emozione dall'altro: si differenzia dalla scelta del monocromo costruttivista alla ricerca della purezza in quanto, per Charlton, è il colore più utile ed emotivo che ci sia, essendo, ad esempio, il colore della malinconia.

Importanti mostre personali sono state allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven (1976 e 1982); il Museum Haus Esters a Krefeld (1992); Museum Moderner Kunst Landkreis Cuxhaven a Otterndorf (1997) e Museum Kurhaus Kleve-Ewald Mataré-Sammlung a Kleve (2002). Tra le altre, mostre collettive che possiamo citare sono Documenta 7 a Kassel i 1982 e Temi & Variazioni. Dalla grafia all'azzeramento alla Peggy Guggenheim in Veneice and Fundamental Painting alla Tate Britain, Londra (2010), Steven Aalders Alan Charlton Ulrich Erben alla Walter Storms Galerie, Monaco (2016), Carlos Cruz-Diez & la Donation Albers-Honegger . Dialogues concrets all’Espace de l’art concret di Mouans Sartoux (2017).