Jannis Kounellis (Pireo, 1936 - Roma, 2017).

Jannis Kounellis, dopo essere stato rifiutato dall'Accademia d'Arte di Atene, si trasferì a Roma all'età di vent'anni, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti. Nel 1960 espone per la prima volta i suoi dipinti alla galleria La Tartaruga di Roma. Le sue prime opere sono tele con lettere e numeri dipinti, nonché fiori stilizzati ed elementi naturali. Dal 1967 entra in contatto con l'Arte Povera e inizia a creare opere con materiali naturali. Usa elementi come pietre, sacchi vuoti o con grani, ferro, lampade, ma anche persone e animali vivi. È famosa la sua opera Cavalli (1969), in cui nella galleria L'Attico di Roma sono legati alle mura dodici cavalli, simbolo di un ideale scontro tra natura e cultura. Tra il 1972 e il 1973 Kounellis partecipa alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.
Dagli anni '90, l'opera di Kounellis si basa su sculture monumentali, come l'opera Offertorio del 1995 in Piazza del Plebiscito a Napoli e l'opera del 2001 in cui l'artista inchioda scarpe sui binari della metropolitana di Napoli. Le sue opere nascono dall'urgenza comunitaria che l'artista sente.
Le opere di Kounellis contengono conflitti e contrasti, che spingono lo spettatore a mettere in discussione il significato stesso delle cose. L'arte deve essere alla portata di tutti. Il ruolo dell'artista è quello di stravolgere la tradizione per sperare in un cambiamento nella struttura sociale.