Victoria Civera è nata a Port de Sagunt (Valencia) nel 1955. Vive e lavora tra New York e Saro.
La carriera di Victoria Civera inizia negli anni Settanta, con un lavoro inizialmente fortemente incentrato sul fotomontaggio e sulle installazioni.
All'inizio degli anni '80 si concentra su dipinti in cui apparirà il cerchio astratto, e durante questo processo una figura umana seminale sarà presente al centro di questi cerchi.
Con il passare degli anni e il conseguente cambio di paese (l'artista si trasferisce a New York nel 1987-88) la ricerca artistica di Civera si diversifica e si amplia attraverso l'utilizzo di diversi materiali. L'intenzione dell'artista evita un linguaggio unico, non vuole diventare troppo riconducibile a uno stile unico. A poco a poco il suo stile e il suo linguaggio si estendono, includendo pittura, disegno e grandi installazioni.
Dopo un inizio in cui produceva principalmente piccole tele con la rappresentazione di comuni oggetti domestici, l'interesse dell'artista si apre ad opere più volumetriche: la costruzione e gli usi dei materiali sul pavimento, la loro immersione ed espansione sulle tre- spazio dimensionale, fotografia, suono e video sono concepiti come un'unità del suo linguaggio personale. Il punto di vista delle diverse tematiche che indaga è altamente femminile. Nelle sue opere troviamo spesso donne, solitamente sole, come archetipi, esseri liberi, a volte curiosi, a volte feriti ma sempre forti.
L'estetica di Victoria Civera rimanda ad un universo in cui espandere i propri sentimenti, emozioni ed esperienze di vita in una costante ricerca di dialogo tra mondo figurativo e mondo astratto, creando un insieme unitario. La sua concezione dell'arte come universo si traduce in una continua ricerca concettuale, che unisce mondi immaginari della sua coscienza che si mescolano alla realtà: materia come sintassi, pittura-astrazione, densità e fragilità, evocazione ed evanescenza.